È una domenica di settembre e le persone passeggiano nel centro della città. Sono tante, diverse e lo scenario in cui si muovono è composito: mercato arabo, palazzi asburgici, edifici moderni; si passa dalla vivacità delle città medio orientali all’eleganza maestosa dell’archittettura mitteleuropea alla quieta razionalità delle costruzioni recenti.
Nei quartieri popolari i condomini in stile yugo ricordano le promesse di sviluppo economico e sociale dell’epoca comunista; accanto a questi, si elevano nuovi e alti edifici, centri commerciali e negozi che parlano dell’auspicato benessere economico.
Sarajevo è oriente e occidente, passato e presente, varietà e molteplicità.
(tratto dal libro “Sarajevo una città ai confini dell’Europa” di Francesca Breda e Alberto Sfoggia)